lördag 1 december 2018

vlč.Zlatko_Sudac-3A

Venerabile CARLO Acutis : Pagina Internazionale

3 tim
Carlo, tu sorridi ancora al di là del sole, dove gli Angeli ti hanno portato.
Lassù, Carlo, vedi ogni istante il Cuore di Dio.
Ricordi? Parlavi, spiegavi agli amici, ai compagni di scuola, che sotto il tenue velo
di pane e nel vino del calice, quando il Ministro consacra, c’è la Reale Presenza di
Dio.
Quante volte hai difeso il Dio fatto uomo, Gesù? Gli occhi ti brillavano come
stelle quando parlavi di Lui!
Eri un bambino e avevi soltanto sette anni quando hai voluto incontrarLo.
Volevi conoscerLo subito! Ma tu, Carlo, allora non sapevi che invece era Lui che voleva abitare presto con te.
Non sapevi che Lui già ti amava così tanto che voleva che fossi tutto per Lui presto, molto presto. E così i tuoi anni sono passati in fretta, per questo eri così precoce. Hai imparato a parlare a pochi mesi, e negli anni dell’adolescenza leggevi persino i libri di ingegneria informatica dell’Università.
Ma tu, Carlo, sei stato anche veramente bambino in quell’infanzia che ti ha visto
giocare con un bianco agnellino di pelo, il primo dono che hai ricevuto. E un piccolo agnello bianco ha attraversato la strada con il suo pastore il giorno che andavi a fare la Prima Comunione in un convento di clausura.
Quando il male che ti ha portato via si è rivelato, quante lacrime cocenti sono
state versate da chi ti aveva come il bene più caro sulla terra!
Ma tu, quando nell’ospedale i medici ti hanno detto la verità, non hai pianto.
Dentro di te, sapevi. E hai guardato tuo padre e tua madre con gli occhi asciutti, ma lo sguardo era quello dei momenti più gravi.
Hai offerto i tuoi patimenti e la vita per il Papa e per la Chiesa.
Ad Assisi sei tornato con le tue spoglie mortali nella terra di Francesco, il Santo
che tanto amavi.
Eri di casa ad Assisi, ma Gesù, Carlo, era di casa nel tuo cuore!
Gli parlavi con grande tenerezza, quando facevi la Comunione, e Lui ci stava
bene nel tuo cuore, veniva volentieri tutti i giorni da te e ti ascoltava, in quel
misterioso silenzio che svela la Presenza di Dio.
Già sapeva, Gesù, fin da quando eri solo un bambino, che ti avrebbe chiamato
con sé molto presto. Perché, Carlo, Gesù ha risposto al tuo amore puro, intatto
sino all’ultimo giorno della tua esistenza.
Lo hai incantato con i tuoi occhi che brillavano come stelle, quando stavi per riceverlo nel Sacramento dell’Eucaristia.
Lo hai conquistato quando annunciavi agli amici la Buona Novella del Vangelo, e la tua voce, sonora e sicura, era come l’eco della Sua Voce.
Quando consolavi gli afflitti con parole di carità e di amore, Lui era con te, nel
segreto del tuo cuore. E quando facevi l’apostolato con gli amici dubbiosi per
ricondurli a Lui, il Buon Pastore che guidava i tuoi passi indicava la via certa della
conversione.
La tua vita è stata breve, Carlo, secondo il tempo degli uomini. Ma i tuoi giorni
sono trascorsi veloci nell’avvicendarsi di quelle missioni dello Spirito che Gesù, il tuo Maestro, ti assegnava.
Poco prima di morire hai avuto come un presentimento e il tuo viso, in quegli
ultimi giorni, rifletteva già la luce arcana dell’Infinito.
Tu, Carlo, allora ti preparavi all’ultimo viaggio. Verso il Cielo.
Adesso sei lassù con la tua anima, e le tue spoglie umane riposano su quell’altura della terra di Assisi dove, sulla lapide di marmo chiaro, i tuoi amici continuano a portare i fiori.
Guardano, i tuoi amici, la Basilica di San Francesco in lontananza, e la brezza leggera del tramonto fa stormire piano le chiome degli
alberi.
Sulla lapide bianca, la Pietà di Michelangelo mostra il dolore della Vergine con il
Figlio Crocifisso in braccio. Non aveva più lacrime Maria, dopo lo strazio del
Golgota.
Non ha più lacrime, Carlo, la tua famiglia, che confida nella certezza della Fede, nella promessa di Gesù, che disse ai suoi, prima di salire in Cielo: «Vado a prepararvi
un posto».
Giuseppina Sciascia

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